Con il termine assalti alle fattorie si intendono una serie di rapine svolte, a danno di proprietari di fattorie e dei loro lavoratori, in Sudafrica[1].
Il fenomeno, ancorché diffuso, viene anche strumentalizzato da ambienti di estrema destra (e siti neonazisti come Stormfront[2]) che parlano di un fenomeno che manifesta un genocidio boero[3]. A smentire tale visione sono i diversi studi che mostrano come il movente politico/razzista sia rinvenibile solo in un numero limitato di casi[1][4] (circa il 2% dei casi[5]) e che solo il 60% degli attacchi alle fattorie è rivolto contro bianchi[5]. I partiti di estrema destra sudafricana, come l'Afrikaner Weerstandsbeweging ed il Partito Nazionale Rifondato del Sudafrica supportano questa visione di un "genocidio" programmato.
L'11 novembre 2011 i parlamentari europei Philip Claeys (di Interesse Fiammingo), Andreas Mölzer (del Partito della Libertà Austriaco), Fiorello Provera (della Lega Nord) hanno presentato una dichiarazione scritta sugli omicidi di agricoltori in Sud Africa[6]. Il leader populista di destra del Partito per la Libertà olandese, Geert Wilders, sostiene che i Paesi Bassi dovrebbero supportare gli afrikaner, anche concedendo loro la cittadinanza olandese e la possibilità di ritornare nel paese di origine dei loro antenati[7].
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